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            GLI AIRONI DEL PARCO NAZIONALE DEL CIRCEO 
  Fig. 1 - Airone bianco maggiore (a sinistra) e Cenerino (a 
              destra)
 
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          | INTRODUZIONE 
            GENERALE 
            
            Il Parco Nazionale del Circeo  è uno 
            dei 4 parchi storici italiani insieme al Parco del Gran Paradiso, 
            al Parco Nazionale d’Abruzzo e al Parco dello Stelvio. 
            Istituito nel 1934, si estende, oggi, su superficie di circa 8.500 ha.  di territorio Pontino: di questi, 
            però, solo il 60%, appar-tengono alla Stato; il rimante 
            40% appartiene a Comuni e privati. Ciò determina il fatto 
            che non tutte le aree del Parco sono soggette agli stessi controlli 
            ed alla stessa manutenzione e questo, unito ad una antropizzazione 
            del territorio molto elevata (i due Comuni di Sabaudia e San 
            Felice Circeo sono di fatto dentro i confini del Parco), nel 
            corso degli anni ha determinato una pressione antropica 
              eccessiva  sugli ambienti e sulla avifauna presente 
            e di passaggio.  
            Ma nonostante questi e molti altri problemi (inquinamento, abusivismo 
            edilizio, bracconaggio etc.) il Parco Nazionale del Circeo offre 
            una tale sintesi unica di paesaggi eterogenei , al punto che 
            nel 1978, l’Unesco  è intervenuta 
            per tutelare alcune zone con un vincolo speciale, adducendo 
            il parco alla Convenzione di Ramsar  sulle zone 
            umide. 
            Particolare pregio, all’interno del Parco, rivestono le 
            aree lacustri e quelle che circondano i 4 laghi di Paola , Monaci , Caprolace  e Fogliano . 
            Intorno ad essi insistono aree, generalmente adibite al pascolo 
            delle mandrie di bufali, soggette ad impaludamento  nel periodo invernale. 
            Tutte queste zone rappresentano l’ambiente ideale per 
            la vita e la sosta delle varie specie di Ardeidi che si possono 
            osservare nel Parco.
             Nel Parco Nazionale del Circeo sono presenti 10 delle 11 specie di aironi presenti in Italia.Alcune di esse mostrano una presenza costante e numerosa, 
              con dei picchi in determinati periodi dell’anno; è 
              questo il caso dell’Airone cenerino (Ardea cinerea), dell’Airone bianco 
                maggiore (Egretta alba) e soprattutto dell’onnipresente Garzetta (Egretta garzetta). Negli 
              ultimi anni si è potuto assistere ad un notevole incremento 
              (anche fuori delle zone del Parco) della presenza dell’Airone 
                guardabuoi (Bubulus ibis). Molto più 
              raro è, invece, l’Airone rosso (Ardea purpurea), che si localizza nelle zone di 
              minor disturbo antropico del Parco. Buona è anche la 
              presenza della Nitticora (Nyctycorax 
                nyctycorax) e della Sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides), quest’ultima più 
              legata alle stagioni migratorie. Più elusive e legate 
              ai ritmi migratori sono invece le presenze del Tarabuso (Botarus stellaris) e del Tarabusino (Ixobrychus minutus). Del tutto occasionale è 
              invece la presenza dell’Airone schistaceo (Egretta 
                gularis) di cui si hanno avvistamenti solo negli anni 
              1987 e 1988.
 
 Di seguito viene fornita una rassegna analitica sulle distribuzione 
              delle varie specie nel comprensorio pontino, che, insieme 
              ai Laghi Reatini e al Litorale Romano (foci 
              del Tevere), rappresenta uno dei 10 siti di rilevante 
                importanza per l'avifauna laziale.
 
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             Fig. 2 - I pantani stagionali 
                favoriscono l'arrivo di moltissime
 specie di aironi
  Fig. 3 - Le aree degli stagni 
                perenni e dei canneti favoriscono
 le specie stanziali e nidificanti
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          | Airone cenerino (Ardea cinerea)
 
 
 
  Fig. 4 - L'Airone cenerino è forse il più comune 
              degli ardeidi del parco nazionale del Circeo
 
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            L'Airone cenerino (Ardea cinerea) è una specie politipica di 
              ardeide dalle grandi dimensioni, dalla presenza costante e 
              dalla uniforme diffusione nel territorio pontino. Le parti superiori del dorso presentano una livrea grigio-cenere 
              da cui deriva il nome. Il collo e la testa sono bianchi con 
              una caratteristica striscia nera sulla nuca. Il becco, lungo 
              fino a 15 cm, è giallastro. Le zampe sono nerastre. 
              Zampe e becco assumono una colorazione rossastra o carnacino 
              in primavera.
 Può essere alto fino a 100 cm con una apertura alare 
              di 2 mt.
 Lo si può trovare immobile nell’acqua bassa di 
              laghi, fiumi, paludi, stagni, prati allagati e canali, intento 
              a cacciare rane, pesci e rettili che cattura con un colpo 
              fulmineo del becco.
 Nidifica in garzaie, su alberi ad almeno 25-30 metri di altezza 
              spesso insieme ad aironi di altre specie.
 La figura in volo è caratteristica con la testa incassata 
              all’indietro tra le spalle assumendo così una 
              caratteristica forma ad “esse” che lo rende inconfondibile.
 In Italia è specie sedentaria, svernante (la specie 
              di Ardeide svernante più numerosa) e nidificante. Si 
              stimano 12.500-13.000 coppie nidificanti per circa il 97% nelle 
              vaste aree lacustri, fluviali, paludose ed allagate della 
              pianura Padana.
 Nel Lazio la specie è, come detto, distribuita abbastanza 
              uni-formemente. Dopo i Laghi Reatini ed insieme al litorale 
              romano, nei Laghi Pontini si è registrata la maggiore 
              concentrazione di questa specie.
 Complessivamente in queste tre aree si localizzano quasi il 
              60% degli individui del Lazio.
 La specie è stata in continua crescita, anzi in forte 
              incremento, fino al 2002, dopodichè ci sono state variazioni 
              e fluttuazioni irregolari con anni di maggiore e di minor 
              presenza.
 E' una specie molto adattabile e poco selettiva per quel che 
              riguarda gli ambienti la cui maggiore o minore frequentazione 
              può derivare, di volta in volta e di luogo in luogo, 
              da fattori contingenti. Così, per esempio nei Laghi 
              Reatini frequenta spesso le aree adibite ad allevamento ittico, 
              anzi probabilmente queste hanno rappresentato la causa prima 
              del incremento notevole per queste zone. Nei comprensori del 
              Litorale Romano e dei Laghi Pontini, invece, si è manifestata 
              una notevole predilezione per i canali di bonifica e per i 
              campi coltivati.
 
 |  Fig. 5 - Airone cenerino in 
              caccia
  Fig. 6 - L'airone cenerino condivide 
          spesso gli ambienti con l'airone bianco maggiore
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          | Airone bianco maggiore (Ardea alba)
 
 
 
  Fig. 7 - L'elegante sagoma 
                dell'Airone bianco maggiore in volo
 
 
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          | L'Airone 
            bianco maggiore (Ardea alba) è 
            una specie politipica di ardeide a diffusione cosmopolita. Le dimensioni leggermente maggiori dell'Airone cenerino con una 
            altezza fino a 105 cm ed una apertura alare di 210 cm, ne fanno 
            l'Ardeide di maggiori dimensioni presente in Italia.
 E' assolutamente inconfondibile, sia in volo che posato, per il 
            piumaggio completamente bianco-candido che non cambia du-rante 
            l'anno. Ha uno scarso dimorfismo sessuale. il becco è completamente 
            giallo acceso. Le zampe sono nere o carnacino. Potrebbe essere 
            confuso solo con la Garzetta (Egretta garzetta) da cui 
            si distingue, però, per le dimensioni nettamente maggiori 
            e per il becco giallo.
 Le aree in cui è possibile trovarlo sono molto simili a 
            quelle dell'Airone cenerino e cioè canneti, prati allagati, 
            risaie, rive di laghi e canali. Qualche volta lo si trova nei 
            pressi del mare specie in zone con scarso movimento delle acque.
 Durante la stagione riproduttiva le piume del dorso si allungano 
            a formare un ventaglio, il becco diventa nerastro e le zampe di 
            un giallo acceso o addirittura color carnacino. In volo assume 
            la classica posizione degli aironi con il collo tipicamente ad 
            "esse" con un battito di ali piuttosto lento. Si nutre 
            generalmente di pesci ma anche di insetti, anfibi e rettili; occasionalmente 
            cattura anche piccoli mammiferi (roditori) o nidiacei di uccelli. 
            Vive in gruppi di qualche decina di individui ma, a volte, ha 
            abitudini solitarie. Nidifica spesso in colonie, anche con ardeidi 
            di specie diverse, in garzaie o tra le canne.
 In Italia si stimano dalle 2.000 alle 4.000 coppie svernanti. 
            La specie si è insediata come nidificante solo recentemente 
            (36 nidificazioni nella Pianura padana nel 2002).
 Nel Lazio come per l'Airone cenerino (Ardea cinerea) 
            i Laghi Reatini, il Litorale Romano ed i Laghi Pontini sono le 
            aree dove si è registrata la maggiore concentrazione di 
            questa specie (il 63% del totale degli individui del Lazio).
 L'andamento è stato in crescita fino al 2002 con fluttuazioni 
            irregolari negli anni successivi.
 Probabilmente alcuni esemplari sfuggono ai censimenti perchè 
            l'Airone bianco maggiore ama frequentare aree agricole distanti 
            dalle aree oggetto dei censimenti.
 |  Fig.8 - L'inconfodibile ed elegante 
              silhuoette dell'Airone bianco maggiore
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          | 
 Airone rosso (Ardea purpurea)
 
 
 
  Fig. 9 - Airone rosso in volo |  
          | L'airone 
            rosso (Ardea purpurea) è una specie a distribuzione Paleartica, limitatamente alle regioni 
            meridionali, Afrotropicale (Africa a sud del Sahara), Orientale 
            (Asia a sud dell'Himalaya). E' il più piccolo fra i tre aironi di maggiori dimensioni 
            (Airone cenerino e Airone bianco maggiore) con una altezza di 
            70-95 cm, una apertura alare di 150 cm. ed un peso di circa 1,5 
            kg. In volo somiglia molto all’airone cenerino ed in condizioni 
            di luce scarsa è facilmente confondibile. Il corpo è 
            scuro e allungato. La testa e il collo sono stretti e allungati 
            con il lungo becco con cui afferra le prede. Le zampe presentano 
            dita lunghe e molto distanziate che gli permettono di camminare 
            facilmente sui terreni paludosi e sulla vegetazione acquatica. 
            La colorazione del collo, delle parti ventrali e della parte speriore 
            delle ali è tipicamente rossiccia con piume lunghe, specie 
            nella stagione degli amori. Si nutre di insetti (larve e adulti) 
            che cattura con il lungo becco e ingoia con un rapido movimento 
            del collo e della testa rigirando le prede dalla parte della testa, 
            per facilitarne il passaggio attraverso l'esofago. Occasionalmente 
            mangia piccoli mammiferi, serpenti e lucertole, coleotteri, crostacei 
            e molluschi. Il volo è potente e regolare con battito di 
            ali lento e caratteristica posizione con il corpo ed il collo 
            ad "esse" e le zampe ripiegate sotto il ventre.
 Costruisce i nidi solitamente nei canneti o tra altre piante tipiche 
            delle zone umide, in piccole colonie generalmente composte da 
            due o tre coppie, o da solo, in cumuli di piante ed erbe che innalza 
            di circa 1 metro sul livello delle acque.
 E’ molto più elusivo dell’Airone cenerino e 
            dell’Airone bianco maggiore, preferendo sostare all’interno 
            delle zone più protette di paludi e canneti dove risulta 
            quindi meno visibile.
 Nella Provincia di Latina è specie migratrice regolare 
            e possibile nidificante. Le segnalazioni riguardano essenzialmente 
            i Laghi Pontini ( in specie la zona di fitto canneto tra il i 
            laghi di Caprolace e Paola denominata Stagni di Sant'andrea) ed 
            il Lago di Fondi; Nel Lazio sono state accertate nidificazioni 
            nel litorale romano.
 E' specie molto timida e sensibile al disturbo sia antropico che 
            determinato dalla caccia.
 
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 Garzetta (Egretta Garzetta)
 
 
 
  Fig. 10 - La garzetta in volo |  
          | La 
            Garzetta (Egretta garzetta) è un piccolo 
            airone comple-tamente bianco candido con becco nero, zampe nere 
            e piedi gialli. La lunghezza è di 55-60 cm., l'apertura 
            alare di 90-100 cm., ed il peso 400-650 grammi. Il maschio è 
            leggermente più grande della femmina. Intorno all’occhio 
            è presente una macchia gialla. Il portamento è particolarmente 
            aggraziato e l’animale è molto snello e slanciato. 
            Non presenta dimorfismo e dicromismo sessuale. Vola nel tipico 
            assetto degli aironi con la testa retratta tra le spalle, il collo 
            piegato a Z e le ali battute lentamente. In estate l’abito 
            appare particolarmente bello con le penne scapolari molto lunghe 
            e delicate cosi come la cresta. Potrebbe essere confuso solo con l'Airone Bianco maggiore (Ardea 
              alba ) da cui si distingue, però, per le dimensioni 
            nettamente minori e per il becco nero.
 Frequenta laghi, fiumi, lagune aree acquitrinose aperte ma molto 
            spesso la si vede anche lungo le coste marine o appollaiata sugli 
            scogli. Si ciba di piccoli pesci, crostacei, larve e coleotteri 
            acquatici che cattura usando una tecnica molto particolare. Si 
            appollaia su un posatoio e tende degli agguati alle prede che 
            le passano vicino con una tecnica talmente perfetta da garantirle 
            altissime percentuali di successo. Spesso la preda viene trafitta 
            con un colpo del becco. Alternativamente insegue i piccoli pesciolini 
            nell’acqua bassa correndo loro appresso. Nidifica in garzaie, 
            su pioppi o salici, mischiata con altri aironi. Costruisce i nidi 
            con vegetazione e canne su alberi alti.
 In Italia nidificano circa 15.000-16.000 coppie che rappre-sentano 
            il 25% di tutta la popolazione europea. La prima nidificazione 
            nel Lazio è stata registrata nelle Saline di Tarquinia 
            in una pineta artificiale costiera. E' specie ben rappresentata 
            nel comprensorio della Provincia di Latina con buona consistenza 
            e costanza. In particolare nel comprensorio pontino sembra aver 
            eletto a propri ambienti preferiti i canali di bonifica ed campi 
            coltivati. Proprio per queste abitudini a frequentare zone diverse 
            e lontane dalle aree di censimento, appare probabile che la popolazione 
            possa essere sottostimata per i molti individui che sfuggono ai 
            censimenti.
 
 |  Fig. 11 - Una garzetta ha appena 
              catturato una preda
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              Sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides)
 
 
 
  Fig. 12 - Sgarza ciuffetto 
                in caccia |  
          | La 
            Sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides) è 
            un piccolo airone tozzo, dal collo grosso. L'altezza è di 45-50 cm., l' apertura alare di 85-90 cm.
 Il piumaggio è fulvo chiaro, le ali bianche. Presenta un 
            lungo ciuffo nucale che rappresenta il carattere distintivo da 
            cui trae il nome. Il becco è sottile ed allungato, di colore 
            verdastro macchiettato di chiaro in inverno, nero bluastro durante 
            la cova. Le zampe verdognole divengono rosate durante la cova. 
            Quando è posata ha un aspetto tozzo e pesante, color crema 
            mentre in volo mostra delle dominanti bianche sulle ali, sulla 
            groppa e sulla coda. A volte può essere confusa con l’Airone 
            guardabuoi (Bubulcus ibis).
 Frequenta le zone umide dell’Europa meridionale. L’habitat 
            è costituito da zone paludose con vegetazione, stagni, 
            zone allagate, canali e comunque sempre aree nelle vicinanza dell’acqua. 
            Si nutre di piccoli pesci, crostacei, ed insetti acquatici. È 
            fondamentalmente molto timido ed ha abitudini crepuscolari a differenza 
            della Garzetta e dell’Airone guardabuoi.
 In volo assume la classica posizione degli aironi con la testa 
            incassa tra le scapole. Ama rimanere, durante il giorno, al riparo 
            del canneto o della vegetazione. Nidifica, isolata o in gruppetti 
            sparsi, in garzaie, sui pioppi o sugli eucalipti, spesso in compagnia 
            di altre specie di aironi.
 Nel comprensorio pontino è indicata come migratrice regolare, 
            estivante e probabile nidificante.
 
 | Fig. 13 - La Sgarza ciuffetto 
              frequenta spesso i canneti più    folti
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          | 
            
              Nitticora (Nycticorax nycticorax)
 
 
 
  Fig. 14 - La Nitticora 
                  una una colorazione grigia con ventre chiaro |  
          | La 
            Nitticora (Nycticorax nycticorax) è un 
            airone dalle dimensioni medio-piccole e dall’aspetto piuttosto 
            tozzo. La lunghezza è di 58-65 cm, il peso da 700 g. fino a 1 
            kg.
 Il becco è molto massiccio di colorazione grigia o nera. 
            La coda è corta così come le zampe che sono verdastre. 
            Nell’adulto il petto è bianco-grigiastro mentre le 
            parti dorsali superiori sono nere. La testa è nera nella 
            parte superiore. Caratteristiche del periodo riproduttivo sono 
            le lunghe piume filiformi che ornano il capo. Queste hanno funzione 
            in fase di corteggiamento. L’occhio è molto grande 
            e di un colore rosso intenso. I giovani hanno una colorazione 
            del piumaggio molto diversa dall'adulto, marrone uniforme con 
            una fitta screziatura biancastra. In volo l’aspetto è 
            piuttosto compatto con il collo e le zampe allungate senza la 
            caratteristica forma ad esse propria degli altri aironi.
 Nidifica in grazaie su pioppi, ontani, salici etc., in colonie 
            di parecchi individui anche di specie diverse costruendo i nidi 
            sugli alberi tra i 5 e i 10 metri di altezza.
 La Nitticora si ciba di pesci, anfibi, insetti e quant’altro 
            può trovare nelle zone paludose che frequenta. Caratteristico 
            è il modo di cacciare: si pone su di un posatoio (un ramo 
            o più spesso la riva) con il collo allungato ed il becco 
            quasi a pelo d’acqua, pronta a ghermire la preda con uno 
            scatto fulmineo. Può anche cacciare planando sugli specchi 
            d’acqua e tuffandosi per catturare le prede. A volte frequenta 
            i prati e le zone asciutte alla ricerca di coleotteri. E’ 
            molto attiva di notte, al crepuscolo o all’alba.
 In Europa sono stimate dalle 63.000 alle 87.000 coppie nidificanti. 
            In Italia è considerata migratrice regolare, nidificante 
            e svernante regolare. Sono indicate dalle 14.000 alle 20.000 coppie 
            nidificanti nelle zone del Nord e del Centro-Sud.
 Nel Lazio la specie parrebbe essere poco presente, anche se in 
            costante aumento, ma bisogna tener conto delle abitudini crepuscolari 
            e notturne che limitano molto i censimenti. Nei Laghi Pontini 
            è probabile nidificante.
 Le aree di svernamento sono localizzate nell'Africa transa-hariana, 
            ma qualche individuo rimane a svernare irregolarmente nel territorio 
            pontino, anche se il fenomeno sembra essere in aumento.
 |  Fig. 15 - La Nitticora presenta 
              un caratteristico occhio rosso
 |  
          | 
            
              Airone guardabuoi (Bubulcus ibis)
 
 
 
  Fig. 16 - L'airone guardabuoi 
                nella tipica fase della ricerca del cibo |  
          | 
            L'Airone guardabuoi (Bubulcus ibis) è un airone dalle 
              dimensioni medio-piccole, presente nel territorio pontino 
              come migratore irregolare, svernante. L' altezza è di cm 48-53, l' apertura alare di cm 90-100.
 Il piumaggio è bianco-candido negli adulti non in periodo 
              riproduttivo e nei giovani. Il dimorfismo sessuale è 
              molto scarso. In abito nunziale la testa e il petto sono crema 
              o fulvo. Il becco rosato o giallastro. Le zampe scure. Qualche 
              volta potrebbe, in scarse condizioni di luce, essere confuso 
              con la Garzetta da cui però si distingue per il collo 
              più corto ed il becco chiaro. Si caratterizza per le 
              abitudini alimentari differenti dalla maggioranza degli altri 
              aironi e conseguentemente dalla frequentazione di ambienti 
              particolari. Infatti raramente si alimenta presso stagni, 
              laghi o canali (anche se a volte non disdegna rane e piccoli 
              rettili) ma preferisce invece frequentare i campi in presenza 
              di bovini al pascolo, cibandosi di insetti, piccoli rettili, 
              coleotteri e quant’altro venga smosso dai loro zoccoli. 
              In realtà non si tratta di puro opportunismo ma di 
              simbiosi vera e propria. Infatti l’Airone guardabuoi si ciba, tra l’altro, dei parassiti dei bovini che ne 
              traggono, quindi, beneficio. Il nome é dato dal fatto 
              che spesso lo si vede appollaiato su dorso del bovino intento 
              a cibarsi di mosche emofaghe e zecche, pronto a fuggire al 
              minimo accenno di pericolo. Tale comportamento, ininfluente 
              nei nostri pascoli, è però estremamente utile 
              nelle savane africane dove allarmando l’ospite molto 
              spesso gli consente di sfuggire ai predatori. Alle nostre 
              latitudini ha sviluppato il proprio comportamento opportunista 
              con i macchinari agricoli che smuovendo il terreno portano 
              alla luce il cibo. Nidifica in garzaie su alberi alti, spesso 
              insieme ad altre specie di aironi, e con densità molto 
              elevate poiché non è raro che lo stesso albero 
              contenga molte decine di nidi contempo-raneamente.
 In Italia la specie è indicata come sedentaria e nidificante 
              con circa 1.200 coppie nel 2002 di cui la metà in Sardegna. 
              Nel Lazio si è riprodotto per la prima volta nel 2008. 
              E', probabilmente, la specie che ha manifestato il più 
              forte incremento (si è raddoppiata se si considerano solo 
              gli ultimi 9 anni). Ma tali valori sono da considerarsi comunque 
              sottostimati perchè la specie è molto diffusa 
              lontano dai luoghi di censimento. Nell'entroterra pontino 
              è specie in forte espansione, che potrebbe però 
              essere minacciata dall'uso dei pesticidi in agricoltura.
   |  Fig. 17 - Airone guardabuoi in 
              abito estivo
 |  
          |  Tarabuso (Botarus stellaris)
 
 
  Fig. 18 - L'estremo mimetismo 
                del tarabuso |  
          | Il 
            tarabuso (Botarus stellaris) è un grande 
            ardeide di palude dall'aspetto tozzo e poco slanciato, il collo 
            corto e massiccio.Può raggiungere l'altezza di 75 cm. E' specie politipica 
            a diffusione euroasiatica.
 La colorazione è marrone e crema, barrata e screziata 
            di grigio e nero. Le ali, larghe e rotonde sono barrate molto 
            evidentemente di bruno e nero. Il capo presenta una macchia 
            nera (difficile da individuare a distanza) e due sotto gli occhi. 
            Il becco è giallo e piuttosto tozzo. Può essere 
            confuso con una Nitticora tranne che per le dimensioni.
 E’ un animale molto elusivo che ama stare al riparo del 
            canneto, che rappresenta il suo habitat elettivo. Non vola quasi 
            mai. Quelle rare volte che lo fa, assume la classica posizione 
            degli aironi in volo con la testa incassata tra le scapole a 
            formare una “Z” con il resto del corpo. Il volo 
            è lento e pesante ma con battiti d’ala abbastanza 
            rapidi. È un animale crepuscolare e generalmente se ne 
            sta mimetizzato nel folto dei canneti dove assume una posizione 
            classica con il collo alzato ed allungato a somigliare ad una 
            canna. Ha un verso molto tipico, simile al suono prodotto soffiando 
            in una bottiglia, che si ode per lo più al crepuscolo 
            e che rappresenta il miglior modo per individuarlo. Evita in 
            genere le aree aperte e gelate di inverno per cui le popolazioni 
            dell’Europa settentrionale migrano a sud in inverno. Si 
            nutre principalmente di rane, pesci e insetti che cattura mimetizzandosi 
            tra le canne.
 In Italia nidifica con 50-70 coppie, soprattutto nelle zone 
            umide della Pianura Padana, della Toscana, dell'Umbria e della 
            Puglia.
 Nel lazio è specie regolare ma scarsa. La maggior concentrazione 
            si è riscontrata nei Laghi Reatini nel 2009 con 9 individui.
 Nei Laghi Pontini la specie è regolare.
 Bisogna, inoltre, considerare che le abitudini elusive della 
            specie, con la frequentazione criptica di giorno dei canneti 
            più folti, imporrebbero metodi di censimento specifici 
            per cui la popolazione è sicuramente sottostimata.
 
 
 
 
 |  Fig. 19 - Il tarabuso è 
              un tipico uccello da canneto come è
 evidente dalla sual livrea
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          | Tarabusino (Ixobrychus minutus)
 
 
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          |  Fig. 20 - Tarabusino maschio
 |  Fig. 21 - L'atteggiamento mimetico 
              "a palo"
 
 |  
          | Il tarabusino (Ixobrychus minutus) è 
            un piccolo piccolo airone facilmente riconoscibile per le piccole 
            dimensioni.
 La lunghezza è, infatti, di soli 35-40 cm., l'apertura 
            alare di 53-60 cm., ed il peso di 140 grammi.
 Le copritrici alari sono color crema, le parti inferiori chiare. 
            Il dorso del maschio è nero con riflessi verde brillante. 
            La femmina ha strisce brune superiormente e fulve inferiormente 
            con le copritrici alari più spente del maschio. Le zampe 
            sono verdi. I giovani appaiono striati sopra e sotto. La livrea, 
            in particolare della femmina, è molto mimetica tra le canne.
 È molto elusivo e difficile da osservare. Ama stare 
            al riparo del canneto da cui esce di notte per la caccia. Assume 
            spesso la classica posizione a “palo”, con il collo 
            dritto ed allungato, così da confondersi tra le canne ed 
            ingannare predatori e prede. Generalmente vive tra i canneti ma 
            lo si può osservare, durante le migrazioni, anche sulle 
            spiagge. La dieta è costituita da insetti, anfibi e piccoli 
            pesci che cattura con agguati tra le canne.
 Il volo è lento potente e planato con batti d’ala 
            poco frequenti. Nidifica su piattaforme tra le canne ed i cespugli.
 E’ diffuso in tutta l’Europa temperata, Australia, 
            Asia e Nuova Zelanda.
 Nel comprensorio pontino è indicato come migratore regolare 
            e nidificante.
 Per il Tarabusino vale, ed a maggior ragione, quanto detto per 
            altri ardeidi come il tarabuso. Le sue abitudini elusive ed il 
            fatto che esca di notte per la caccia fanno si che sia specie 
            alquanto difficile da censire. E' quindi probabile che la popolazione 
            del comprensorio e della regione sia sottostimata.
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          | 
            Airone schistaceo (Egretta gularis schistacea)
 
 
 
  Fig. 22 - L'airone schistaceo 
              è inconfondibile per il suo colore scuro |  
          | L'Airone schistaceo (Egretta gularis), 
            più precisamente Garzetta schistacea orientale, rappresenta 
            una eccezione per quel che riguarda il suo avvistamento nel 
            comprensorio pontino. E' infatti stato censito nei Laghi Pontini 
            solamente nel 1987 e nel 1988 nè è stato trovato 
            un esemplare morto, ucciso da una fucilata. Da allora non si 
            è riscontrato più nessun rilevamento nella provincia 
            di Latina.In europa sono osservabili due sottospecie differenti: La Garzetta 
            schistacea occidentale (Egretta gularis gularis), spesso 
            censita in Spagna, Francia ed Italia (con una probabile nidificazione 
            in Veneto), proveniente dall'Africa occidentale (Mauritania, 
            Marocco da dove giunge in Europa attraverso la Spagna), e la 
            Garzetta schistacea orientale (Egretta gularis schistacea), 
            proveniente dal medio oriente (le aree di nidificazione sono 
            nel mar Rosso), osservata in Italia (con 16-20 segnalazioni 
            accertate) ma anche in Francia (5-10) e Spagna.
 E' probabile 
            che gli esemplari della forma schistacea procedono preferenzialmente 
            dalle zone di nidificazione del Mar Rosso lungo le coste settentrionali 
            di Egitto, Libia e Tunisia, per poi irradiarsi verso l’Europa 
            meridionale. La morfologia dell'Airone schistaceo è, 
            per la forma, del tutto simile alla comune Garzetta (Egretta 
              garzetta), tranne che per la colorazione. Le due specie, 
            tra l'altro, possono ibridarsi dando luogo ad esemplari intermedi. 
            L’adulto di Garzetta schistacea orientale (Egretta 
              gularis schistacea) presenta una colorazione uniformemente 
            grigio-bluastra; Alcuni individui possono essere più 
            scuri, quasi neri, ma sempre con forti sfumature bluastre. Il 
            giovane è più chiaro dell'adulto, opaco e spesso 
            con macchie chiare su ali, ventre e collo. E' presente una macchia 
            chiara lungo la parte anteriore del collo, che può presentare 
            i bordi sfumati ed irregolari nel piumaggio giovanile.
 
 
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